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Arrivabene: “L’uscita dalla Champions spiacevole, ma il piano non cambia”

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Lunga intervista di Ivan Zazzaroni all’A.d. della Juventus: “Per Vlahovic abbiamo anticipato i tempi perché a giugno potevamo non essere competitivi” E su Cristiano Ronaldo…

Maurizio Arrivabene, A.d. della Juventus, è intervenuto in una lunga intervista al Corriere dello Sport due giorni dopo l’eliminazione dalla Champions League dei bianconeri contro il Villarreal.

Ecco i principali temi trattati nella lunga chiacchierata con il direttore Ivan Zazzaroni.

OBIETTIVI – «L’obiettivo di questa stagione era il passaggio agli ottavi e il posto Champions per la prossima. Raggiunto il primo, abbiamo proceduto partita dopo partita. L’uscita è stata spiacevole in assoluto, ma non cambia di una virgola i nostri piani. Si chiude un capitolo e se ne apre un altro, la società è focalizzata su un three years plan, un progetto triennale, nel quale deve coesistere l’aspetto finanziario con quello sportivo, i conti con i risultati del campo. Non abbiamo mai raccontato nulla di diverso, a partire dalla scorsa estate».

CR7 –  «Nei primi giorni, vedendolo al campo, motivato e sul pezzo, mi convinsi che sarebbe rimasto. In seguito manifestò altri propositi e sappiamo bene come è andata». 

AGNELLI E LA “NUOVA TRIADE” – «Io sono innanzitutto un tifoso della Juve, conosco l’amarezza, le sensazioni che si provano quando si sta dall’altra parte, le ho vissute sulla pelle. Ora che sono da questa, con la consapevolezza del ruolo e delle responsabilità, reagisco diversamente. Anche quando sono alla partita tengo tutto dentro, con molta fatica, tradendo la mia natura- Pavel è più istintivo, non si trattiene… Senta, alla Juve è cambiata la struttura, siamo qui non per ricostruire, ma per costruire. Io, Nedved, Cherubini e Allegri: scelte, decisioni e programmi sono il frutto di riflessioni a quattro teste e non prescindono dalla condivisione di percorsi e obiettivi. Naturalmente sotto la supervisione di Andrea Agnelli che vive la Juve in maniera totale, arriva in sede alle 7 e mezza del mattino e se ne va quando è buio. È presentissimo nel quotidiano. La Superlega è un tema che non si può abbandonare, siamo informati da lui su tutti i passaggi». 

VLAHOVIC e ZAKARIA – «Sono acquisti fatti in funzione di questa stagione, ma soprattutto della prossima. L’accelerazione di gennaio ha motivazioni evidenti. Attorno a Dusan c’erano dei movimenti, in particolare di club stranieri. Abbiamo considerato che se ci fossimo spinti fino a giugno probabilmente non saremmo risultati competitivi nella sempre meno ipotetica asta con inglesi e spagnoli. Abbiamo verificato se ci fossero le condizioni per prenderlo subito, individuato le eventuali uscite in grado non dico di pareggiare l’investimento ma di renderlo sostenibile e nel preciso momento in cui i conti sono tornati abbiamo esposto il piano a Andrea e subito dopo al CdA, che l’ha autorizzato. I passaggi successivi sono stati l’incontro con Joe Barone, al quale abbiamo presentato l’offerta scritta, e poi, ottenuto il sì della Fiorentina, quello con gli agenti di Dusan».
 
DYBALA – «Non abbiamo detto agli agenti di Dybala che l’incontro non ci sarebbe stato solamente il giorno prima dell’appuntamento. E comunque ho letto le conclusioni tratte dai giornali. Scaricato, mollato… Abbiamo scelto di far slittare l’incontro semplicemente perché il tecnico ha voluto mettere in bolla la squadra, avevamo davanti a noi la partita di Genova e il ritorno di Champions».

ANTUN “LIBERATO” – «ll giorno dell’ultimo contatto con l’agente, non ricordo con precisione la data, ma era metà dicembre, alla domanda “possiamo ritenerci liberi?”, risposi sì, ma solo perché non avrei potuto chiudere l’operazione in quel preciso momento. Fu un atto di estrema onestà. Qualcuno ha scritto che a un certo punto sarei addirittura scappato da quella riunione. Scappato, capisce? Spiegai tanto all’agente quanto a Nedved e Cherubini che avevo un impegno personale inderogabile. Io non scappo». 

OFFERTA AL RIBASSO –  «Vediamo come si presenta Paulo, nulla è deciso. Mi deve credere». 

INDICE DI LIQUIDITÀ –  «Stabilire delle regole è fondamentale, ma serve equilibrio, le regole devono permettere di attrezzarsi, non condannare alla sparizione da un giorno all’altro. Inoltre non possono esserci regole europee e regole locali: occorre armonizzarle. Porto l’esempio di un mondo che entrambi conosciamo bene. Il budget cap in F.1 è stato introdotto dopo lunghe riunioni dei team principal che si sono tenute con cadenza settimanale nel giro di due mesi. Il tetto al budget mira a traghettare il Circus in una dimensione nuova e sostenibile resasi necessaria dalla crisi aggravatasi con la pandemia. Il punto è che alcuni team vi possono aderire in forma volontaria, gli adattamenti in casi e situazioni simili sono indispensabili. ».

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