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Biraghi: “Pronti per andare in finale, era il sogno di Astori: sarebbe per lui!”

Sulle pagine di Tuttosport lunga intervista al capitano della Fiorentina in vista della sfida di domani sera contro la Juventus che vale la finale di Coppa Italia

Questa la prima parte dell’intervista a Cristiano Biraghi.

Cristiano Biraghi, da capitano di una Fiorentina che sta lottando per l’Europa, come si sta preparando con la sua squadra per la sfida contro la Juventus che vale la finale di Coppa Italia? 
«Noi affrontiamo tutte le partite allo stesso modo, con il gioco e la nostra identità, e così proveremo a fare anche domani. Nelle ultime due trasferte abbiamo pareggiato con l’Inter e vinto a Napoli e questo ci ha dato ancor più fiducia».

All’andata finì con una sconfitta nel recupero per un autogol… 
«Risultato ingiusto, se c’era una squadra che meritava di vincere quella sera era la nostra, per la prestazione e le tante occasioni. Che dire? Faremo di tutto per rifarci e riscattare quella ingiustizia».

Tre vittorie di fila in campionato e una striscia positiva che dura da sei partite: è una Fiorentina da impresa? 
«Basterebbe ripetere la prova dell’andata con almeno due gol (sorride). Di sicuro ci giocheremo tutte le nostre carte al 100%, abbiamo tantissima voglia di andare in finale, per noi, per il nostro presidente, per i nostri tifosi. Sarebbe come un figlio che regala al padre la gioia più bella. Ma sappiamo che non sarà facile, la Juve è una grande squadra, giocare a Torino è sempre dura e in più dobbiamo rimontare».

 L’ex compagno Vlahovic sarà il pericolo numero uno? 
«Tutta la Juve è forte. Certo, quanto ha fatto e sta facendo Dusan è sotto gli occhi di tutti, dimostra il giocatore che è e quello che può diventare. Sarà difficile fermarlo, ma la Juve non è solo lui».

Conoscerlo bene può aiutarvi in qualche modo ad affrontarlo meglio? 
«Diciamo che può rivelarsi un vantaggio, però pure lui conosce noi».

State comunque dimostrando di aver assorbito piuttosto bene la sua, pur pesante, partenza. 
«Ognuno è responsabile delle proprie scelte, Dusan ha fatto la sua e questo è il calcio. La sua cessione ha fatto clamore soprattutto per la rivalità fra le due piazze. In ogni caso, finché lui è stato con noi ha sempre dato il massimo. Detto questo, se stiamo assorbendo bene il suo addio il merito va al supporto incredibile dei nostri tifosi, a un gruppo molto unito e in particolare alla società che, a proposito di scelte, l’estate scorsa ne ha fatta una che si sta rivelando azzeccatissima: Vincenzo Italiano. È solo al secondo anno di Serie A, ma ci ha dato la svolta».

Intanto il primo vostro obiettivo è conquistare questa finale. Lei ha vinto una sola volta contro la Juve in 12 confronti: 22 dicembre 2020, 3-0 a Torino. Che ricordo ha? 
«Fu una vittoria che ci portò un raggio di sole in un momento piuttosto brutto. È sempre bello battere le grandi, specie quando sai che dai una soddisfazione immensa ai tuoi tifosi. Domani c’è in palio una finale e questo rende ancor più importante e speciale questa sfida: riuscirci sarebbe anche il coronamento di un sogno che aveva Astori. Quando arrivai la Fiorentina stava attraversando un momento delicato, di forti cambiamenti, ma Davide era rimasto perché ci credeva: era convinto che la squadra sarebbe rinata e ripartita. Andare in finale sarebbe quindi anche per lui».

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