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Paredes già al centro della Juventus: su 102 palloni sono 82 i passaggi positivi

sergio ramos

Segnali di grande crescita da parte del regista argentino contro il PSG. Potrebbe davvero essere lui l’uomo d’ordine che è mancato alla Juventus dall’addio di Pjanic

Partiamo dai riferimenti: 102 palloni toccati, 82 passaggi positivi. A guardare solo i numeri ci sarebbe già da fermarsi per riflettere: l’uomo d’ordine piazzato davanti alla difesa da Max Allegri a Parigi ha inciso più del doppio rispetto a quello di Firenze, e la Juve è parsa già un’altra Juve.

Trattasi però della stessa identità, che risponde al nome di Leandro Paredes: colui che fino a una settimana fa al Parco dei Principi difendeva i colori di casa e ieri invece era pronto a fare quasi a botte con Sergio Ramos per difendere la sua nuova maglia, a strisce bianconere.

NUMERI CONFORTANTI

La grande differenza di rendimento tra il debutto al Franchi e la serata di Champions può dipendere da molti fattori, uno su tutti quello ambientale: l’argentino ha salutato la comitiva di Galtier non avendo granché di spazio per esprimersi, a Torino è stato accolto invece da “salvatore della patria”, con piena fiducia e aspettative altissime. Banalmente portatore di caratteristiche mancanti nelle ultime stagioni, detentore di un ruolo in cui si sono adattati in molti con impegno ma poca efficacia. Quel riferimento sui palloni gestiti in un match non sono i 150 tocchi che Sarri chiese all’ultimo Pjanic (correva l’anno 2019) ma pur sempre un punto di partenza a tre cifre che nel calcio di Allegri possono fare la differenza. E non di poco. Paredes si è già preso la Juve? Presto per cantar vittoria, ma la strada sembra ben avviata.

VALORE

Il beneficio del dubbio sulla prestazione di Parigi merita il suo spazio. Il particolare coinvolgimento da ex ha potuto trasportare il centrocampista a frequenze più alte per effetto di un approccio emotivo più coinvolto, inevitabilmente. Che il suo contributo possa cambiare volto alla Juve è evidente, ma un impatto così immediato è davvero straordinario. Leandro prima di presentarsi a Torino aveva giocato appena 61 minuti: quattro spezzoni di gara tra campionato e coppa nazionale, mai titolare. Che abbia voluto dimostrare il suo valore contro un club che non lo ha valorizzato è una possibilità di cui tener conto, confrontando il suo primo apporto di Firenze. Che abbia dei numeri importanti e possa ben presto prendere in mano la squadra, invece, è pressoché certo: per questo Allegri lo ha voluto fortemente alla sua corte e gli ha già consegnato le chiavi del centrocampo.

RIFERIMENTO

Personalità, qualità ed esperienza sono un mix perfetto che si aggiungono al reparto più criticato nella Juve degli ultimi anni. Con Paredes è già un’altra cosa, in attesa del ritorno di Pogba che insieme a lui riporterà il reparto a livelli europei più significativi. L’argentino ora è atteso agli esami di verifica: con la Salernitana allo Stadium, poi col Benfica in Champions League e ancora in trasferta a Monza. Proprio la diversità degli impegni in calendario prima della pausa per le nazionali restituirà un giudizio lineare sul suo conto, dal momento che l’idea di Allegri e del club ha portato a scommettere su di lui come uomo chiave della squadra in ogni dove, non solo nelle grandi serate insomma. Il vuoto alle sue spalle rischia infatti di tenere bassi gli obiettivi, il confronto con Pjanic – suo predecessore naturale nel ruolo – lo richiama invece a tenere alta l’asticella

EL MAGO

Il testimone che il Pianista Pjanic prese dal Maestro Pirlo è carico di responsabilità, ma il Mago Paredes sembra pronto e convinto di poter prendere il centro della scena e sbalordire tutti con i suoi numeri. Da Firenze a Parigi il passo è stato lungo e anche immediato, quasi come un coniglio tirato improvvisamente fuori dal cilindro. Nel calcio a volte basta poco per ottenere il consenso di tutti, ma poi bisogna mantenerlo a lungo. Ecco, l’inizio dello spettacolo di Leandro è buono: catalizza l’attenzione e soddisfa, ma non può essere tutto qui. Il rischio che qualche errore possa compromettere il percorso (come le sbavature fatte contro la Fiorentina in fase difensiva) è il prezzo da pagare in questa prima fase di conoscenza del nuovo contesto. Presto, però, dovrà essere impeccabile: perché è soprattutto a lui che si chiede di trasformare la Vecchia Signora in una bella signora. Dalla Salernitana le motivazioni da ex saranno già sparite nel vuoto: Leandro, sei illusione o pura magia?

Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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