Tutta la rabbia del capitano della Juventus dopo il gol ingiustamente annullato ad Arkadiusz Milik
«Siamo stati depredati». Il giorno dopo, la rabbia è ancora viva e, se possibile, più forte che nel concitato finale di gara. Leonardo Bonucci la urla al mondo e il pensiero del capitano della Juve non lascia spazio a interpretazioni, è chiarissimo. La Signora si sente derubata di quanto ottenuto sul campo da una decisione che viene difficile da spiegare, e quindi accettare, dopo che le immagini hanno chiarito come ci fosse Candreva a tenere tutti in gioco. Bonucci è stato co-protagonista dell’azione incriminata: sul colpo di testa vincente di Milik, la sua posizione è stata considerata di fuorigioco e influente sull’azione. Già a caldo, il difensore bianconero aveva espresso forti dubbi: «La spiegazione che mi è stata data è che è stato rilevato un fuorigioco attivo. Sepe non sarebbe mai arrivato su quella palla; la mia posizione non interferisce su un intervento del portiere, lo dice il regolamento. Poi c’è il dubbio che non venga nemmeno calcolata la posizione di Candreva; mi auguro sia stato tenuta in conto». Così non è stato. Da qui la reazione via social di Bonucci: «Trasformiamo la rabbia per ciò che ci è stato depredato in energia per mercoledì. Sarà una partita difficile e servirà l’aiuto di tutti». Il capitano guarda avanti e sposta l’obiettivo sulla sfida di domani con il Benfica, fondamentale, se non già decisiva, per il cammino in Champions League. Stesso concetto espresso sempre via Instagram da Mattia Perin: «Deve scattare qualcosa e situazioni come quella di domenica devono servirci per trasformare rabbia e frustrazione in energia».
SVOLTA – Ecco il punto, ecco l’altra faccia della medaglia, che prescinde dall’episodio del gol annullato. Serve una svolta immediata perché la Juve al 93’, ovvero prima che Bonucci firmasse il pareggio, era sotto in casa contro la Salernitana ed era ad un passo dal baratro. Una sconfitta avrebbe avuto conseguenze tremende su una squadra già alle prese con troppe titubanze e difficoltà che hanno reso decisamente sotto le aspettative questo avvio di stagione.
«Lasciamoci alle spalle la partita di ieri con la consapevolezza che siamo la Juve e possiamo e dobbiamo fare di più» riassume Arek Milik, l’altro protagonista della folle notte dello Stadium.
MONTAGNE RUSSE – È lecito attendersi di più dai bianconeri, come certifica il bomber polacco. E come lo stesso Bonucci ha ricordato con parole ancora più nette: «Purtroppo sono un paio di stagioni che viviamo le partite sulle montagne russe e questo non deve, e non può, accadere. Fosse il problema di un singolo, sarebbe più facile, ma è un qualcosa che dobbiamo capire tutti quanti. Non si può regalare un tempo, o venti minuti, a qualsiasi squadra e mettere in dubbio un risultato. Quando sei alla Juve esiste solo la vittoria. È quello che dobbiamo capire: quando non siamo squadra, facciamo fatica in tutto. La differenza della Juve che vince le partite è lì: nella mentalità, nell’atteggiamento, nella voglia di essere squadra in ogni secondo della partita. Dobbiamo fare un esame di coscienza, specie sul primo tempo; non possiamo permetterci di non dare il massimo. Abbiamo cambiato tanto in questi anni, c’è stato un ricambio generazionale e si fa fatica a capire il peso di questa maglia. Mi auguro che questa partita sia di insegnamento». Il Benfica le prime risposte.
Lo scrive oggi Il Corriere dello Sport.
