Sfida da non fallire dopo un avvio schock per la Juventus quella dell’U-Power Stadium contro la squadra affidata all’ex bianconero Raffaele Palladino. Tra squalificati e infortunati Allegri deve rinunciare a una squadra intera: ci si aggrappa a Di Maria
Pronosticarlo era impossibile, ma Monza-Juve è già un crocevia fondamentale per i bianconeri. Quanto successo in Champions è storia, zero punti dopo gli incroci con Psg e Benfica delineano un percorso europeo che avrebbe bisogno di un’autentica impresa per evitare una clamorosa eliminazione ai gironi. In campionato però è ancora tutto aperto, anche se la Juve deve cambiare marcia avendo fin qui collezionato due sole vittorie e quattro pareggi a fronte di un calendario tutt’altro che impossibile, pur considerando il pasticcio (per usare un eufemismo) tecnologico-arbitrale di domenica scorsa con la Salernitana. E contro il Monza non sono ammessi passi falsi, Max Allegri lo sa più di chiunque altro pur dovendo fare i conti con una rosa sempre ridotta ai minimi termini. Perché sono tornati anche se non al meglio i vari Angel Di Maria e Wojciech Szczesny, ma c’è sostanzialmente una squadra intera su cui non poter contare tra infortunati e squalificati. Insieme allo stesso Allegri, infatti, dovranno stare fermi un turno pure Juan Cuadrado e Arek Milik. Mentre dall’infermeria non esce nessuno, ridotte al lumicino le speranze di recuperare Alex Sandro, Manuel Locatelli e Adrien Rabiot, senza dimenticare i lungodegenti Paul Pogba, Federico Chiesa, Marley Aké e Kaio Jorge. E pure chi c’è non è al meglio per vari motivi, tra chi è già in riserva e chi è ancora in ritardo di condizione.
Non è questa però la partita per sperimentare, così in porta ci sarà Perin (o Szczesny), in difesa Bremer, Bonucci e Danilo, a centrocampo De Sciglio, McKennie, Paredes, Miretti (o Fagioli) e Kostic, davanti Kean (o Di Maria) e Vlahovic: 3-5-2 per cominciare, stessi interpreti per rifugiarsi nel 4-3-3 soprattutto con El Fideo in campo.
Lo scrive oggi Il Corriere dello Sport.