
Il termine sarebbe dovuto scadere oggi, ma sono emerse altre carte della Procura che porteranno nuovi sviluppi
Sembra non aver mai fine la contesa fra Juventus e Procura Federale. Oggi, il procuratore federale Chiné ha chiesto una nuova proroga di 20 giorni per l’istruttoria che spazia dalle side letter, e quindi la manovra stipendi, alle presunte partnership con diversi club, tema che nei giorni scorsi aveva portato l’invio degli atti alle procure di Bologna, Cagliari, Genova, Udine, Bergamo e Modena. Lo riferisce Gazzetta.it.
BOTTA E RISPOSTA. Dopo che il Tar si era espresso a favore della Juventus con l’obbligo di consegnare agli avvocati bianconeri la famosa carta Covisoc (che potrebbe essere decisiva per annullare il -15 inflitto dalla Procura Federale), ecco emergere un nuovo colpo di scena con la richiesta di proroga di Chiné.
I MOTIVI. Secondo quanto riferisce Gazzetta.it, la Procura Federale ha ricevuto altro materiale dai pm di Torino che lavorano sull’indagine Prisma e quindi ha fatto valere quello che prevede il codice sportivo. Infatti il procuratore federale può richiedere una prima proroga di 40 giorni (quella che sarebbe scaduta nelle ultime ore) e una seconda di 20.
LE SQUALIFICHE. Sulla vicenda relativa all’inchiesta Prima, oltre al club e i dirigenti, rischiano anche i calciatori in quanto il codice di Giustizia Sportiva prevede almeno un mese di squalifica qualora emergano accordi stipulati al di fuori delle procedure consentite, oltre al deposito in Lega e Figc.
