Avanti con Vlahovic, i bianconeri vengono raggiunti dall’ex Milan. Nei supplementari è invece l’ex Roma a firmare il 2-1

La Juve cade ai tempi supplementari al Ramon Sanchez-Pizjuan e vede svanire l’obiettivo Europa League: il Siviglia vince 2-1 e sfiderà la Roma il 31 maggio a Budapest.

Il Siviglia parte fortissimo, ma la prima grande occasione è per la Juve: Gatti irrompe in area su cross di Fagioli e di testa impegna Bono. Sul versante opposto sfiora il gol anche il Siviglia con Ocampos che di testa chiama Szczesny al miracolo. I bianconeri salgono gradualmente di tono e vanno vicini al goal in altre due occasioni: la prima, clamorosa, capita a Di Maria che su splendida imbeccata di Rabiot calcia malamente da posizione ideale. Poco dopo è Kean a far venire i brividi a Bono con un destro ad incrociare che centra il palo. Nel finale ancora emozioni: Szczesny vola ancora sul bolide di Acuna, mentre Fagioli si fa male (sospetta frattura della clavicola) dopo un durissimo scontro con Gudelj. Poi è Cuadrado a rischiare tantissimo con un duro intervento sulla linea dell’area ai danni di Oliver Torres, ma per Makkelie non ci sono gli estremi del rigore.

La ripresa si apre con il diagonale di Gil, bloccato a terra da Szczesny, ma soprattutto con la grande chance per Rabiot che, su sponda di Kean, si invola prima di incrociare col sinistro a lato di un soffio. Sfiora il goal anche Bremer, che di testa, manca la porta di pochissimo. Per sbloccare il match, però, servono i cambi dalla panchina e nella fattispecie è Vlahovic a colpire, appena entrato, vince un rimpallo e infila Bono in uscita. Il vantaggio della Juve, però, dura soltanto sette minuti perché su un pallone perso da Chiesa, Suso (anche lui appena entrato) ne approfitta e con un gran sinistro firma il pari e prolunga la sfida ai supplementari. Ai supplementari è Lamela a trovare il guizzo vincente che chiude l’avventura europea della Juve e porta il Siviglia all’atto finale contro la Roma.