Il portiere della Juventus Wojcech Szczesny, noto per la sua esperienza di sette anni nella squadra bianconera, ha recentemente condiviso alcuni dei suoi segreti e aneddoti nel corso di un’intervista esclusiva dedicata ai Junior Member, un’iniziativa emozionante che coinvolge i giovani tifosi del club. In questa occasione, Szczesny ha rivelato i dettagli di ciò che lo ha mantenuto motivato, le sue abitudini personali e le sue aspirazioni nel mondo del calcio.
SULLA JUVENTUS. “Non posso immaginare di poter giocare in una squadra che non lotta per obiettivi importanti. Qui si parte con l’obiettivo di vincere dei trofei e questo mi stimola a rimanere sempre concentrato. Ogni tanto non riesco, sbagliamo tutti”.
QUALCHE CONSIGLIO PER I GIOVANI. “Non avere paura. Da giovane hai paura dei tiri forti, a volte fa male ma per poco tempo. I primi due anni avevo paura del pallone, il mio preparatore diceva sempre: ‘Meglio un naso rosso che un gol preso’. Meglio una pallonata in faccia ma parata. Bisogna trovare la gioia nelle cose che facciamo”.
SUI SOGNI. “Ancora oggi vorrei fare l’attaccante. Io ho iniziato da attaccante, ero molto più alto di tutti gli altri. Ma ero scarso. Il mio allenatore mi ha detto di provare in porta: mio padre era un ex portiere e mi fa piacere dire che sono diventato molto più forte di lui. Quando ti senti forte, ti dà autostima a fare bene”.
SUL FUTURO. “Una data nella mia testa ce l’ho, vorrei essere più disponibile per la mia famiglia. Ma dire che ho deciso no, non sono sicuro. Quando capirò che non sono più importante per la squadra, sarà il giorno che deciderò di ritirarmi”.
SULLA POSIZIONE ALTA IN CAMPO. “Ogni tanto lo devi fare, capita quando la palla è fuori e devo dire qualcosa a un mio compagno. Sognavo sempre di fare gol, da portiere mi è capitato un paio di volte di andare in area avversaria. Ma non sono mai andato vicino a fare gol. Non saprei come esultare: ma se devo andare in area è perché siamo in svantaggio e a me non piace. Spero di non doverlo mai fare, ma sarebbe bello”.
SUGLI AVVERSARI. “Non mi piace paragonare un attaccante a un altro. Quello che mi dava un po’ di paura quando dovevo giocarci contro è stato Messi. L’altro che mi ha fatto tanti gol è stato Rooney, ma anche Ronaldo. Ora però lo guardo più come mio ex compagno che come avversario”.