Intervistato da Tuttomercatoweb, Claudio Pasqualin, uno dei più noti procuratori, ha rilasciato diverse dichiarazioni.
SU DEL PIERO. “Il momento più bello della carriera fu l’abbraccio di Alessandro Del Piero quando firmammo il contratto del secolo. Le mie costole ressero la stretta. Lo conobbi che era un ragazzino, anche un cieco si sarebbe accorto che quel ragazzo aveva qualcosa in più. parlai con la famiglia che mi ricevette subito: mi conoscevano perché frequentavo una trasmissione di Tele Padova. Mi diedero il consenso per parlare con Alex e nacque il feeling”.
PASQUALIN SULL’INIZIO. “Dopo Udinese e Venezia, iniziai a bazzicare nell’ambito legale calcistico nel 1971, poi divenni segretario dell’AIC. Il primo approccio fu casuale poiché Eligio Nicolini, ai tempi al Vicenza (primi anni ottanta, ndr), mi chiese di occuparmi del contratto. Discutemmo e al momento del pagamento della commissione gli dissi di ‘fare lui’. Rimasi a bocca aperta, per quanto fosse poco, era tanto. Feci quattro calcoli e nel giro di una settimana avevo metà Vicenza”.
SU VIALLI. “Oltre a Gianluca avevo anche Marocchi, Fortunato, Montero e altri. Assistetti alla sua trasformazione da allenatore e gli consigliai di prendere un po’ le distanze dai suoi ex colleghi”.
SU BAGGIO. “Roberto il mio rimpianto, sono stato suo agente solo per pochi giorni. Mi aveva dato la carica, ma aveva anche Petrone che gli curava l’immagine. Dopo un incontro, andai via con la certezza che diventasse un mio assistito, ma non se ne fece più nulla”.