Leonardo Bonucci, ospite del Podcast BSMT ha parlato della triste conclusione della sua avventura alla Juventus, auspicando però di poterci tornare un giorno come allenatore.
ATTACCO AD ALLEGRI – “Il mio addio alla Juventus è stato un torto, un gioco di potere da parte di un singolo. C’è stato del mobbing. Giuntoli, che era appena arrivato e non poteva farci niente, mi comunicò che non rientravo più nei loro piani e che ero fuori rosa.
L’ultimo rapporto che ho avuto è stato dopo la partita a Udine – ha detto Bonucci – Ci siamo salutati dopo essere rientrati dalla trasferta, come sempre a fine stagione. Poi anche quand’ero al centro sportivo non c’è mai stato un confronto. Come se per lui fossi un estraneo.
L’addio alla Juventus a me è stato comunicato dal direttore. Ma se c’era una persona che poteva farlo doveva essere lui: abbiamo fatto otto anni insieme.
Abbiamo caratteri diversi, ci siamo confrontati, abbiamo discusso, litigato, ma io l’ho fatto anche con altri allenatori. In un rapporto umano un minimo di rispetto e di riconoscenza ci debba essere. Bastava che lui fosse chiaro sin dall’inizio.
Io sono stato al centro sportivo un mese e mezzo e non ho mai ricevuto da lui una chiamata per dirmi: vieni qua che sistemiamo questa cosa, mi dispiace, qualsiasi cosa. La decisione di farmi fuori poteva benissimo comunicarmela la società, ma un confronto dopo tutti gli anni insieme sarebbe stato il minimo”.