Marco Storari ha parlato del momento che sta vivendo la Juventus, soprattutto dopo l’eliminazione dalla Champions League. L’ex portiere ha detto la sua anche su Dusan Vlahovic, che ha perso quota dopo l’impatto devastante di Kolo Muani. Ecco le sue parole ai microfoni di Sky Sport.
Le parole di Storari sulla Juventus
“La Juventus sicuramente è in un momento un po’ difficile perché c’è stata l’eliminazione della Champions e questo è un dato che ovviamente pesa sulla testa dei giocatori, che pesa sulla dirigenza. Quindi è un momento un po’ così. Poi ovviamente il campionato è un’altra cosa, hanno la possibilità ancora di fare bene e di piazzarsi, come hanno sempre detto, in Champions e l’obiettivo è arrivare a fra le prime quattro. Però ripeto, sarà una partita difficile, anche perché giocare a Cagliari non è mai semplice”.
E su Vlahovic dice:
“Sicuramente sono i risultati, perché poi quando vengono a mancare i risultati, ovviamente ci sono critiche e non vanno bene le prestazioni dei giocatori. Io sono molto contento che torni Dusan perché se lo merita. È stato fuori un po’ di partite, ma secondo me anche un po’ ingiustamente, perché lui si è sacrificato veramente tanto per la squadra. Questo nuovo modo di giocare sicuramente lo ha un po’ penalizzato, però non ci scordiamo che è un giocatore forte, che stato strapagato, ma perché ha veramente un valore importante. Quindi si è addossato, per una parte del campionato, tutte le critiche però oggi sono contento e spero che possa dimostrare il suo valore, anche se indubbiamente non deve dimostrare niente perché è un giocatore già forte”.
Storari e il momento bianconero
“Mi aspettavo delle difficoltà in realtà, perché se si fanno delle valutazioni attente è cambiato un po’ tutto. Aldilà dei giocatori, sono cambiati anche i vertici, sono cambiati i dirigenti. Adesso c’è un unico dirigente con un’estrazione calcistica che è Giuntoli, sia l’amministratore delegato che il presidente non sono mai stati in una società di calcio e questo conta molto. Conta molto perché comunque sia ripeto l’anno scorso, è arrivato Cristiano Giuntoli ma c’era Manna e comunque sia, anche se si era occupato della seconda squadra o della primavera però era tanti anni che stava alla Juve, e quindi sapeva che cosa voleva dire Juventus. C’era Massimiliano Allegri, che ovviamente Massimiliano Allegri dopo Trapattoni e Lippi è l’allenatore più titolato della Juventus. Quinti ha fatto un po’ da pungiball e sapeva gestire i momenti di crisi. Quest’anno ovviamente non ci sono più queste persone. È arrivato Motta, è sicuramente un grande allenatore, diventerà e si affermerà come un grande allenatore, ma ovviamente ci sono delle pressioni. Stare al Bologna non è la stessa cosa che stare alla Juventus. Quindi gestire un sconfitta alla Juventus non è la stessa cosa che gestire una sconfitta in un’altra squadra. Alla Juve bisogna vincere e se pareggi vieni viene messo in discussione. Ho sentito anche l’intervista che ha fatto ieri e lui ha detto appunto che bisogna tenere la barra dritta, che è la strada giusta e sono contento però è ovvio che poi dopo servono i risultati”.