In una lunga intervista rilasciata a Chiamarsi Bomber, l’ex centrocampista Alessio Tacchinardi ha rilasciato alcune dichiarazioni anche sul suo passato alla Juventus.
Le parole di Alessio Tacchinardi
“Vestire la maglia della Juventus è stato motivo di grande orgoglio, è la squadra di cui ero tifoso da bambino e andavo a vederla con mio padre allo stadio. Ho trovato un ambiente perfetto per me, un ragazzo che voleva arrivare e che aveva fame e voglia di mettersi in gioco con umiltà e spirito di sacrificio. Finali di Champions? C’erano una grande società, un gruppo solido e un grande allenatore. Come in tutti gli sport si può vincere e si può perdere ma la cosa importante è rimanere sempre sul pezzo. Probabilmente, il segreto di quella continuità era la fame che si respirava all’interno dello spogliatoio. C’era una mentalità vincente, oggi le cose sono cambiate, ma vedo una Juve a cui Tudor può dare qualcosa in più. Credo che sia il profilo perfetto”.
Su Gianluca Vialli
“Vialli non era solo un grande attaccante, ma aveva un carisma unico e una grandissima personalità. In termini di leadership, per distacco, era il numero uno e l’ha dimostrato anche quando ha attraversato la fase della malattia: una persona apprezzata da tutti sia dentro che fuori dal campo, anche in Nazionale. Poi, sotto l’aspetto tecnico, ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni come Del Piero, Nedved, Zidane, Riquelme, Ibrahimovic, Trezeguet. Un’altra figura molto importante per me è stata Ciro Ferrara, così come Ravanelli e Deschamps, compagni che sapevano sempre sostenerti nei momenti di difficoltà”.
Tacchinardi su Lippi
“Lippi è stato un grande allenatore, una fortuna essere allenato da lui. Non gli importava dell’età, io e Del Piero avevamo 18 e 19 anni e avevamo la stessa considerazione di tutti gli altri. Giocava chi stava meglio e chi si allenava in un certo modo. Riusciva a dare quel qualcosa in più a tutti, anche a chi giocava meno”.
Su Motta
“Thiago Motta è un grande allenatore, credevo che fosse l’uomo giusto al momento giusto. Il ciclo di Allegri era giunto al termine e cambiare era la cosa migliore. All’inizio le sue idee sembravano aver inciso bene nell’ambiente, poi gradualmente le cose hanno iniziato ad andare male. Poi ho iniziato ad avere la percezione che la squadra non recepisse le richieste di Thiago Motta e che non ci fosse un grande feeling. Con Tudor si è iniziato a vedere un altro spirito”.
Sulla lotta Champions
“Credo che la Juve abbia un calendario favorevole, anche l’Atalanta ha buone chances di qualificazione alla Champions. Il Bologna ha un grandissimo allenatore e sono convinto che lotterà fino alla fine, con le altre concorrenti un po’ più staccate in ottica quarto posto”.