
Il campione del mondo 1982 ha parlato a La Provincia, parlando anche della propria esperienza bianconera
Non poteva non esserci la Juventus tra gli argomenti trattati da Antonio Cabrini durante la lunga intervista concessa a La Provincia dall’ex terzino bianconero.
Senza perdere tempo, ecco dunque le sue principali dichiarazioni.
L’ESPERIENZA BIANCONERA. «Non posso chiedere nulla di più di quanto ho avuto alla Juve: sono stati anni splendidi e indimenticabili. Ho avuto un grande allenatore come Trapattoni e una grande dirigenza formata da persone competenti come gli Agnelli e Boniperti. Quando il giocatore sente la pressione di personaggi così, sa che deve sempre dare il massimo».
I COMPAGNI DI SQUADRA. «Piango ancora la scomparsa di Paolo Rossi, un grande bomber e un compagno di stanza per una decina d’anni. Eravamo in sintonia sul campo e tutti i giorni. Gli stranieri più forti? Su tutti ovviamente Platini, ma anche Brady e Boniek».
GIOIE E DOLORI. «La vittoria più bella è stata la vittoria della Coppa Intercontinentale contro l’Argentinos Juniors. Ricordo che segnai uno dei rigori decisivi. Il momento più brutto? L’Heysel, quel giorno non ha perso solo il calcio, ha perso l’uomo».
IL DERBY. «La sfida tra Juventus e Torino non è una partita come le altre: l vittoria in città vale quasi come un campionato».
