L’allenatore bianconero non vuole una rivoluzione, ma acquisti mirati che alzino il tasso tecnico della squadra. Pochi colpi, ma “top-player” per l’allenatore di Livorno.
«Abbiamo una buona base, ma il prossimo anno dobbiamo fare meglio. Con la società c’è unità d’intenti, da lunedì parleremo e valuteremo le scelte da fare, con calma e lucidità». E poi quell’accenno al mix di «giovani e giocatori esperti». Ecco, lunedì è oggi ed è da oggi che la nuova Juve, chiamata a presentarsi nuovamente da prim’attrice il 13 agosto al salotto delle candidate allo scudetto, non sarà più il frutto di chiacchiere perché la stagione è ancora in corso. No, per un po’ non si gioca e alla Continassa c’è una squadra da fare. Non da rifare, perché secondo Allegri «non c’è bisogno di una rivoluzione marcata». Può essere vero, ma i ruoli da rinnovare sono chiari e insomma, se non sarà un cataclisma chiamatelo un corposo restyling. Se ne parlerà diffusamente nel corso di un vertice in calendario entro metà settimana, tra domani e al massimo mercoledì. Perché c’è bisogno di confrontarsi serenamente con la società, aspettando un paio di colpi ormai caldissimi. Attesi al tavolo il vicepresidente Pavel Nedved, l’ad Maurizio Arrivabene, il ds Federico Cherubini, il responsabile dello scouting Matteo Tognozzi e il tecnico bianconero.
Lo scrive oggi Tuttosport.