Il difensore della Juventus può ottenere la cittadinanza italiana, ma anche il C.t. Tite lo tiene in considerazione per il Brasile. E domenica ecco un colloquio tra il C.t. Mancini e Pavel Nedved
Futuro azzurro per Bremer? L’eventualità è tutt’altro che da escludere ed è tornata d’attualità dopo che le telecamere hanno catturato un breve labiale di Roberto Mancini durante Juventus-Roma. «Bremer? Lo so, lo so…»: così il commissario tecnico dell’Italia, in tribuna per il big match all’Allianz Stadium, ha risposto a Pavel Nedved, in una rapida conversazione con il vicepresidente bianconero catturata dall’occhio attento della tv.
Pochi secondi in tutto, sufficienti però per far scatenare i tifosi sui social proprio sulla possibilità che il difensore brasiliano venga convocato in Nazionale.
Può accadere realmente? Sì, perchè Gleison può diventare italiano. La moglie del centrale bianconero, Deborah Claudino, brasiliana come lui, ha origini venete e ha già avviato l’iter per ottenere la cittadinanza italiana. Lo stesso percorso che è intenzionato a seguire il calciatore, come da lui stesso recentemente dichiarato: non appena la consorte l’avrà ottenuta, pure lui presenterà domanda.
La cittadinanza sarà il primo passo, ma non l’unico necessario per rendere Bremer “eleggibile” per la Nazionale. Ci sono altri vincoli da rispettare. Innanzitutto, lo juventino sarà convocabile dal 2023, quando saranno trascorsi cinque anni dal suo arrivo nel nostro Paese e poi non dovrà aver mai giocato con il Brasile. Finora non ha collezionato presenze in carriera con la Seleçao ma, con il Mondiale alle porte, Bremer è sotto osservazione da parte del ct Tite. «Lo seguiamo, è merito del lavoro svolto negli ultimi anni» , ha confermato l’allenatore soltanto pochi giorni fa. In caso di convocazione dal Brasile, che cosa sceglierebbe Gleison: verdeoro o azzurro?
Lo scrive oggi Il Corriere dello Sport.