L’ex bianconero era indagato per un presunto finanziamento di traffico di droga
La fine di un incubo: così Michele Padovano ha commentato il verdetto della Corte d’Appello di Torino che lo ha assolto dall’accusa di aver finanziato un traffico di droga dal Marocco.
Queste infatti le principali dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera dall’ex attaccante campione d’Europa con la Juventus al termine della vicenda iniziata con l’arresto nel 2006:
«È la fine di un incubo. Diciassette anni sono una vita, sono stati anni difficilissimi e in alcuni momenti ho avuto il timore di non farcela, ma non ho mai smesso di crederci. Questa storia mi ha portato via tutto che avevo, ho perso proprietà, soldi e fama e la mia famiglia è stata distrutta, tuttavia insieme abbiamo trovato la forza di reagire.
Ho perso il lavoro e ho dovuto dire addio al calcio, la mia vita. Tante porte si sono chiuse. Solo due persone hanno continuato a credere in me: Gianluca Vialli e Gianluca Presicci. Vialli chiamava tutti i giorni mia moglie, era una brava persona e un amico, so che oggi sarebbe felice per me. Mi manca molto».