Le parole dell’ex numero 10 della Juventus Alessandro Del Piero al programma di Sky Sport “10+10 Capitani”
“Il giorno della mia ultima gara giocata in maglia Juventus fu qualcosa di clamoroso, indimenticabile. Il saluto così particolare? E’ stata una scelta dei tifosi, non mia. Hanno praticamente fermato la partita, per un quarto d’ora non ci fu motivo di andare avanti. Chiamavano il mio nome con i cori, ho salutato un paio di volte alzandomi in piedifino al classico “Sotto la Curva”. Lì è cominciata quella passeggiata che, in tutta sincerità, non pensavo fosse così emozionante e toccante. Non pensavo di vedere così tanta gente piangere”.
“Quello lì fu un un anno bello ma drammatico sotto diversi punti di vista. Quel momento, nato così naturale, ha avuto una forza dirompente su tutti, me compreso che per quanto preparato non sarei mai stato pronto. E’ stato semplice ma profondo. Tanti di quei padri mi hanno accompagnato per 19 anni e con la Juve abbiamo fatto tutto, veramente tutto. Abbiamo vinto le cose più impossibile e belle, fino a quello che è successo nel 2006 che fu un anno tragico. Poi la risalita fino a tornare vincenti, dunque insieme fino alla giornata dell’addio in cui abbiamo alzato lo Scudetto. Le vite dei tifosi e dei giocatori si uniscono quando si passa così tanto tempo dentro una squadra. Quello è stato l’apice di quei 19 anni che ha visto noi tutti, squadra e tifosi, crescere insieme”.