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Pistocchi: “Con ‘Juventopoli’ abbiamo messo tutto nero su bianco”

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Il giornalista ha presentato il suo libro, tirato una stoccata a Gravina e commentato il momento della Juventus

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Maurizio Pistocchi.

PISTOCCHI SUL LIBRO JUVENTOPOLI. “Oggi è uscito il libro. Un libro che nasce da un’esigenza. In questo Paese c’è la bruttissima abitudine di dimenticarsi di tutto, degli illeciti e degli scandali. Alla fine, resta soltanto un pallido ricordo. Abbiamo voluto mettere tutto quello che è successo in questo anno incredibile. Un anno in cui si è passati da autoaccuse, come quelle di alcuni dirigenti che affermavano “questa è peggio di Calciopoli perché ce la siamo fatta da soli”, al patteggiamento che ha risolto tutto con 700.000 euro e spiccioli. La gente si chiede perché c’è un processo in corso presso la giustizia ordinaria. Abbiamo voluto porre un’analisi di quanto successo, arricchendola anche di altri episodi poco piacevoli della storia recente del calcio italiano. Potremmo definirlo un doculibro, dunque. Credo che sia un libro che tutti dovrebbero leggere, anche quelli che ancor prima che esca stanno riempendo il libro di recensioni negative. Una lettura del libro che potrebbe aiutare ad evitare di ripetere certi errori”.

SUL BRAND JUVE. “Tutti i brand hanno bisogno di una cosa fondamentale, la credibilità. I brand della moda sono credibili nel momento in cui sono affidabili in termini di qualità, ma questo in tutti i campi. La credibilità è la cosa più importante, ma oggi è credibile il nostro calcio? È credibile per come viene organizzato e gestito? Ci sono cose davvero imbarazzanti, lasciate completamente al caso. Anche la decisione di Gravina di far sentire gli audio del Var al martedì o al mercoledì. Perché non farli sentire in diretta? Evidentemente verranno scelti quelli che fanno più comodo. È credibile una cosa di questo tipo? Non è l’unica cosa, come gli orari delle partite. Come la decisione di organizzare il calendario della Juventus in base alle esigenze di mercato e del mercato asiatico. La forza di un brand, tuttavia, è determinante in più squadre. La Premier League è diventato il campionato più ricco perché c’è sempre una grande competizione fino all’ultima giornata. Il brand, insomma, non è una parola vuota come la sta usando Gravina, ma una cosa importantissima. È la reputazione”.

PISTOCCHI SULL’APPEAL DELLA JUVENTUS. “La Juventus è proprietà della famiglia più potente e ricca del Paese. Inoltre la Juventus vanta una grande storia. Un club che ha vinto tantissimo in Italia e, in parte, all’estero. La Juve ha una certa notorietà anche in quanto squadra più tifata in Italia. Il problema, però, continua a essere quello di non avere un progetto tecnico adeguato. Molti calciatori vogliono lasciare il club, soprattutto in virtù della guida tecnica. I vari Chiesa e Vlahovic non hanno più voglia di giocare quel calcio lì, volgendo il proprio sguardo verso Liga e Premier. È ovvio che Giuntoli ha fatto una scelta molto rischiosa, dovrà rifondare un club che viene da due anni molto difficili. La prospettiva di essere plenipotenziario, al pari di Calvo, avrà indotto Cristiano ad approdare in bianconero. Spesso è il potere a guidare le scelte”.

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