PASSATO BIANCONERO. “Fascetti e Mazzone sono stati gli allenatori che mi hanno insegnato il bastone e la carota. Senza Trapattoni, poi, probabilmente non sarei rimasto per 13 anni nella Juventus. Sono arrivato in bianconero nel 1991 da Lecce, dove giocavo nella squadra della mia città, per cui tifavo. All’esordio con la Juventus, in un’amichevole contro il Monaco, abbiamo perso 1-0 per colpa mia a causa di un retropassaggio sbagliato a Tacconi. Il primo anno a Torino fu veramente difficile. Dopo quell’errore, incontrai per caso Trapattoni, il quale mi disse “ma stai ancora pensando a quello sbaglio?”. Per me Torino era fuori dalla zona di comfort. Mi dicevo: ma chi me l’ha fatta fare? E invece sono stato anche capitano della Juve. Nella vita è importante non mollare”.
CONTE-BIS. “Se tornerò in bianconero? Questa è una domanda da tifoso. Beh, come in tutte le cose i matrimoni si fanno sempre in due, tu puoi sempre sognare e sperare di sposarti un’altra volta, con x, y, o z, la cosa importante è che ci sia condivisione dello stesso pensiero. Poi ci sono altri fattori, come il tempo. Noi svolgiamo un ruolo in cui chi prima arriva meglio alloggia. Puoi aspettare ma fino ad un certo punto. In questo momento sono molto tranquillo e sereno. Adesso però mi sto godendo come non mai il tempo libero continuando sempre a studiare e guardarmi intorno per ampliare le mie conoscenze. Se dovesse capitare qualcosa di importante che mi emoziona certamente tornerò a lavorare”.