De Ligt è ingenuo, Allegri cade nei soliti errori. Bene Dybala, Vlahovic e Morata
La Juventus vede sfumare la Coppa Italia all’ultimo atto: i bianconeri sono infatti usciti con un k.o. per 2-4 contro l’Inter al termine di una prestazione fatta di luci e ombre.
Andiamo dunque a vedere le pagelle della banda di Allegri.
PERIN: 5,5. Praticamente prende quattro gol sotto l’incrocio, di cui due rigori. Sul primo, anche se viene ostacolato nella visuale, resta però piuttosto inchiodato a terra.
DANILO: 5,5. Un po’ in difficoltà nel primo tempo, esce acciaccato.
DE LIGT: 5. Il ragazzone continua a essere acerbo: il primo rigore “condiviso” con Bonucci sembra generoso, sul secondo però è davvero ingenuo.
CHIELLINI: 6,5. Il capitano mette tutto sé stesso e disputa un’ottima prova. Questa sarà la sua ultima stagione in bianconero, peccato chiudere senza nemmeno un trofeo.
ALEX SANDRO: 6,5. Con la complicità di Morata trova il gol del momentaneo pareggio. Partita positiva.
ZAKARIA: 5,5. Lavoro sporco, ma poca roba.
RABIOT: 5,5. Qualche spunto, si perde alla distanza.
CUADRADO: 5. Traballa dietro, poco propositivo in avanti.
DYBALA: 6,5. Un paio di buone occasioni, un assist che per poco Vlahovic non trasforma in gol e lo zampino nella rete del 2-1.
BERNARDESCHI: 5,5. Ha il merito di entrare nell’azione del gol dell’1-1, ma si vede troppo poco.
VLAHOVIC: 6,5. Handanovic gli toglie quello che sarebbe un gran gol, bravo capitalizzare il contropiede del 2-1. C’è comunque del suo anche in occasione della rete dell’1-1.
MORATA: 6,5. Entra lui e la Juve si ravviva: forse tocca sul tiro di Alex Sandro ed entra nell’azione del momentaneo vantaggio juventino.
LOCATELLI: 5.5. Non sembra ancora avere il ritmo partita.
BONUCCI:5,5. Del rigore concesso a Lautaro si parlerà a lungo. Per il resto affonda con la squadra.
ARTHUR: 5,5. Non dà granché.
PELLEGRINI: 6. Quantomeno ci prova. A un certo punto si inventa pure un’azione con ruleta che avrebbe meritato maggior fortuna.
KEAN: s.v.
ALLEGRI: 5. Va sotto, ma riesce a rimetterla in piedi con un cambio decisamente offensivo (Morata per Danilo). Una volta in vantaggio torna però ai consueti errori: tutti dietro, avversari che premono, gol incassato, sconfitta. Copione già visto. Per chiudere in bellezza, si fa cacciare.