Le terapie conservative a cui si era inizialmente sottoposto il centrocampista francese non hanno prodotto effetti: persi esattamente due mesi dalla data dell’infortunio negli USA ai primi di luglio.
Un punto è stato messo, ora il conto alla rovescia può davvero cominciare. Per rivedere Paul Pogba in campo, infatti, bisognerà aspettare otto settimane: questo è il tempo previsto per tornare a disposizione di Max Allegri dopo l’intervento di meniscectomia effettuato lunedì sera, un’operazione che si è resa necessaria quando Pogba aveva appena iniziato la fase sul campo del lungo percorso conservativo che non ha portato gli effetti sperati.
Un punto è stato messo, si volta pagina in ogni caso alla Continassa, come sottolinea anche l’ad Maurizio Arrivabene prima della sfida con il Psg:
«Io non voglio guardare al passato e creare delle polemiche, le decisioni comunque vengono prese insieme. Si è tentata questa terapia conservativa, ovviamente oggi non ci troviamo in una situazione ideale né per noi né per lui, però bisogna guardare avanti e sperare in un rientro rapido. Si parla di un ritorno per i Mondiali, io auguro a Paul e alla Francia di far bene. Ma a me interessa la Juventus, quindi mi auguro che rientri al più presto possibile per dare una mano a noi. Tempo perso? La questione è che quando qualcuno si deve far mettere i ferri addosso ci pensa due volte. Quindi ci si siede, si parla, lui conosce l’opinione del club, noi abbiamo conosciuto e conosciamo la sua opinione e la rispettiamo, detto questo bisogna girare pag ina e guardare avanti».
PARLA PAUL – Sempre ieri anche lo stesso Pogba ha rotto il silenzio, lo ha fatto via social per ringraziare con un video tutti i suoi tifosi: «Io sto bene, grazie a Dio l’operazione è andata molto bene, ora mi riprenderò e tornerò presto, alla grande. Voglio ringraziare tutti per i messaggi e il supporto». Poi assicura: «Sempre sorridente».
Lo scrive oggi Il Corriere dello Sport.