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Iliev: “Vlahovic debuttò nel Partizan a 16 anni ed era già un fenomeno!”

Il Direttore Sportivo del Partizan ricorda gli esordi dell’attaccante prossimo a trasferirsi alla Juventus: “E’ più tecnico di Haaland. Vive per il gol, in allenamento è una furia e non sa neanche lui quanto ancora può migliorare.

Ivica Iliev, ex attaccante del Messina e del Genoa, è l’attuale direttore sportivo del Partizan.

E proprio lui ha venduto un giovanissimo Dusan Vlahovic alla Fiorentina per appena 1.5 milioni di euro.

Oggi il diesse dei bianconeri di Belgrado è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

Queste alcune delle sue risposte sul tema caldo di questa mattina ossia il sempre più probabile passaggio di Vlahovic alla Juventus.

IL GIOVANE VLAHOVIC –Debuttò in prima squadra quasi 6 mesi dopo che io ero diventato d.s. ed era già un fenomeno. Non scherzo. Il mio miglior giocatore di sempre. Era fortissimo; con Tomic, il tecnico, decidemmo di portarlo subito in prima squadra. Si vedeva dove sarebbe arrivato, anche per il fisico già sviluppato, le qualità tecniche, la testa sempre sulle spalle. Non si spaventò nemmeno nel derby a 16 anni.

UNA “MACCHINA” FATTA PER IL CALCIO –Carattere incredibile, volontà che ci metteva e ci mette. Non aveva e non ha distrazioni, pensa solo al calcio, a migliorare e diventare più bravo, non si lamenta mai, non si ferma mai. Non si perdeva un allenamento, pure a 16 anni e anche nei giorni liberi andava da solo ad allenarsi, o dopo le sessioni si fermava a tirare da varie posizioni. Anche perché la famiglia viveva vicino allo Zemun, il nostro centro sportivo.

LA MAMMA DENTISTA –So che ha raccontato una volta a un giornale serbo che avrebbe voluto fare il dentista. Perché mi pare che sua madre sia dentista. Ricordo che non aveva fretta di andare a Firenze, sarebbe rimasto volentieri con noi

CERCATO DA TUTTI GIA’ A 16 ANNI –Spagnoli, francesi e ricordo un importante scout di un grande club tedesco: venne qui, parlammo e mi disse che in quel 2016, nel suo ruolo fra i classe 2000 era il più grande talento al mondo. Meglio di Haaland che allora non si conosceva ancora.

VLAHOVIC E HAALAND –Ora posso dirle che se Haaland fisicamente è più forte di Dusan, come tecnica Vlahovic è migliore: nell’1 contro 1 per esempio. E poi Dusan è poliedrico, lo puoi usare pure come seconda punta, può svariare, mentre Haaland è solo centravanti. Ma hanno lo stesso carattere e la volontà di sfondare. Dusan sarà uno dei più grandi attaccanti del mondo, a 21 anni è già capocannoniere in Italia e in A non è facile segnare. Da voi la tattica e le difese sono più studiate ed evolute.

QUALITA’ DA CENTRAVANTI VERO –È un vero attaccante, può segnare in ogni modo, anche ad occhi chiusi, riconosce e sente la porta come pochi. Un predatore, ha tanta fame, non si ferma mai, se ne fa 4 vuole fare pure il quinto. Pure in allenamento era una furia. Questo fa la differenza fra i bravi e i campioni.

CEDUTO PER 1.5 MILIONI –Non sono stato contento di come se ne sia andato, con un altro anno a Belgrado l’avremmo venduto meglio. Darlo via per 1,5 milioni era poco, ma il club aveva bisogno dei soldi subito, per non fallire.

RAPPORTI PRIVATI –Quando era qui e in nazionale tutti lo amavano, è bravissimo, disponibile, sempre pronto ad aiutare gli amici, sempre il primo ad abbracciare il compagno che segnava, senza gelosie.

AL PARTIZAN –Nel 2016 eravamo a grande distanza dalla Stella Rossa, non potevamo raggiungerla, così Tomic lanciò vari ragazzi fra cui Milenkovic e Dusan aveva più spazio. L’anno dopo Nikolic lo mise in panchina perché eravamo testa a testa con la Stella e in rosa c’erano giocatori più esperti come Bojinov o Durdevic.

JUVENTUS O PREMIER? – Dusan in Italia sta bene per il suo tipo di gioco, in un gran club di A sarebbe il massimo. Può giocare con Dybala o all’Arsenal. Con le sue qualità tecniche e fisiche può giocare ovunque. Poi la Juve è bianconera come il Partizan… È il più importante club italiano, un centravanti come lui vale oltre 70 milioni, ti risolve i problemi per 10 anni. Ora gli consiglierei l’Italia che già conosce, dove può crescere e non perdere tempo ad ambientarsi.

SOMIGLIANZE – “È unico, e lui stesso non sa quanto ancora può migliorare.

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