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Ora per la Juventus la cessione di Kean è una priorità

Con gli arrivi di Kostic e Depay gli spazi per il talentuoso, ma indisciplinato attaccante si riducono drasticamente. E poi c’è il problema dell’obbligo di riscatto

Lunedì prossimo Moise Kean non avrà il problema di arrivare tardi al raduno visto che è squalificato e salterà quindi il debutto in campionato. L’indisciplinato attaccante, che Massimiliano Allegri ha escluso domenica dal match contro l’Atletico Madrid, appunto per un ritardo, sarà probabilmente multato visto che la società non tollera questi comportamenti. Basterà per invertire la rotta? Difficile, perché il bomber cresciuto nel vivaio bianconero è recidivo. Nel 2017 Paolo Nicolato, allora ct dell’Under 19, escluse Kean e Scamacca per ragioni disciplinari: avevano commesso una ragazzata che aveva fatto perdere la pazienza all’allenatore. Nel giugno 2019, prima della sfida decisiva contro il Belgio dell’Under 21 di Gigi Di Biagio impegnata nell’Europeo, Kean e Zaniolo si presentano in ritardo al risveglio muscolare del mattino, un comportamento che causa l’esclusione per l’attaccante di Vercelli (Zaniolo invece era squalificato). Anche Roberto Mancini lascerà a casa entrambi nel settembre successivo contro Armenia e Finlandia per avere violato il codice etico.

Kean, Juve in ostaggio

Non va meglio neppure nell’esperienza in Premier League con la maglia dell’Everton: al secondo ritardo alla riunione tecnica l’allenatore Marco Silva lo manda in tribuna nella partita contro il Southampton. E il club si arrabbia molto quando Kean partecipa a un festa in piena quarantena. Non si tratta soltanto di ragazzate, ma piuttosto di un comportamento sprezzante: dotato di talento e con tutte le qualità per emergere e diventare protagonista, come lo è stato al Psg, Moise si lascia andare alla sua irrefrenabile superficialità. Eppure lo aveva promesso, l’estate scorsa, che avrebbe messo la testa a posto quando la Juventus lo aveva richiamato a casa per sostituire Cristiano Ronaldo. La partenza improvvisa di CR7, a campionato già iniziato, aveva costretto la dirigenza bianconera a trovare in fretta e furia un bomber e Kean era sembrato, in quel momento, la soluzione più facile: prestito biennale a 10 milioni e riscatto fissato a 28 milioni (piu 3 di bonus) alla fine della stagione 2022-23 al raggiungimento di determinati obiettivi. In realtà, a dodici mesi di distanza, la Juventus è ostaggio di quel contratto. La cessione appare inevitabile visto che Kean ha deluso le aspettative: 1.375 minuti in campo (meno di Bentancur che se n’è andato a gennaio), 6 gol e tre assist. Però per cederlo, in prestito o definitivamente, deve prima comprarlo dall’Everton, ma per investire una cifra così importante deve avere la garanzia di un club seriamente interessato a Kean, che al momento non c’è. E poi quell’obbligo di riscatto tra un anno è una spada di Damocle…

Lo riporta Tuttosport.

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