In seguito allo scandalo calciopoli, il Cda bianconero lo elegge come massimo vertice club
In un’Italia sempre più scossa dallo scandalo Calciopoli, anche in casa Juventus arriva il primo riassetto societario in via ufficiale. Il 29 giugno 2006, infatti, Giovanni Cobolli Gigli viene eletto nuovo presidente della Juventus e succede all’avvocato Franzo Grande Stevens che era in carica dal 12 agosto 2003.
IL TRIENNIO DI COBOLLI GIGLI. Il neopresidente si ritrova a fronteggiare una situazione tutto fuorché semplice. Molti giocatori, dopo il verdetto della retrocessione in Serie B, chiedono la cessione, mentre si cerca invece di trattenerne altri (alla fine rimarranno alla Juventus Buffon, Nedved, Del Piero, Trezeguet e pochi altri). Con Didier Deschamps al timone, la Juve torna in A vincendo il campionato cadetto, ma il matrimonio fra il tecnico francese e i bianconeri dura soltanto una stagione poiché a due giornate dal termine dalla conclusione, Deschamps si dimette – a promozione acquisita – con Corradini che traghetta la squadra prima della nomina di Claudio Ranieri.
I NUMERI DI COBOLLI GIGLI. Sotto la sua presidenza, la Juventus vince il campionato di Serie B e torna in Serie A dopo una sola stagione in cadetteria. Complessivamente, con Cobolli Gigli al vertice, il club gioca 152 gare ufficiali (85 in A, 42 in B, 12 in Coppa Italia e 13 in Champions League) e ne vince 84, con 46 pareggi e 22 sconfitte. Lascerà la carica il 27 ottobre 2009 a favore del francese Jean Claude Blanc, fino a quel momento amministratore delegato e direttore generale del club bianconero.