Il Cagliari si sta ritrovando: la clamorosa rimonta contro il Frosinone era ciò di cui aveva bisogno?
“Assolutamente sì. Di sicuro sarebbe servita una semplice vittoria contro il Frosinone, perché i 3 punti rappresentavano l’obiettivo necessario. Tuttavia, anche se arrivata con sofferenza però in modo spettacolare, quella vittoria ha avuto il pregio di toccare le corde giuste e sbloccare la squadra. I risultati contro l’Udinese in Coppa – di nuovo in rimonta – e l’ultimo successo sul Genoa lo confermano”.
Quali sono i punti di forza e i punti della squadra?
“Ranieri può essere considerato, senza falsa retorica, il vero plus della squadra isolana. Ha vissuto i suoi errori, anche a livello di undici iniziale, trovando però sempre delle letture azzeccate in corsa. Da questo punto di vista (la panchina variegata e invidiabile) il Cagliari non può essere mai dato per vinto fino al triplice fischio. Concentrazione e compattezza i punti di forza, la tendenza alle amnesie dei singoli in retroguardia il difetto più importante”
Quale può essere una probabile formazione per la sfida allo Stadium?
“Tutti a disposizione, a parte Capradossi, Di Pardo e Nandez. Ranieri dovrebbe confermare il modulo presentato nelle ultime partite, ovvero il 4-3-1-2: Scuffet; Goldaniga (Zappa), Dossena, Hatzidiakos, Augello; Makoumbou, Prati, Deiola (Jankto); Mancosu; Oristanio (Petagna), Luvumbo”
Chi temi di più della Juventus?
“Senza addentrarsi nel commento dei singoli, noti e temibilissimi, direi la ritrovata consapevolezza della Juventus. Aggiungerei, anche qui, l’estremo valore aggiunto rivestito dalla panchina: Allegri, dall’inizio o a gara in corso, può disporre di tante soluzioni letali per l’avversario. Se devo dire un nome, dico Kean che contro il Cagliari ha saputo rendersi decisivo in passato”