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ESC. TJ – Ancora Balzarini: “Fagioli giocatore di categoria superiore. Su Tudor, invece…”

Nella seconda parte della nostra intervista, il giornalista di Mediaset ha spaziato su diversi argomenti

Dopo una prima parte dedicata esclusivamente alla stagione corrente, nella seconda metà dell’intervista a Gianni Balzarini abbiamo voluto spaziare un po’ toccando argomenti quale la Nazionale, i giovani in prestito e un paio di ex che si stanno distinguendo lontano da Torino.

Ecco dunque ciò che ci ha raccontato il collega a riguardo.

Come valuti il crollo della Nazionale?
«Partiamo da un presupposto: se Jorginho avesse buttato dentro anche solo uno dei due rigori, staremmo parlando di splendida continuità. Questo per dire quanto un episodio possa condizionare un giudizio. Resta poi il fatto che potremmo vedere la cosa in senso opposto: la grande esaltazione per l’Europeo vinto ci ha fatto dimenticare semifinale e finale erano state vinte ai rigori e che ci fosse un problema di gol. Questa seconda esclusione di fila dal Mondiale, comunque, è sicuramente figlia di un sistema malato».

Ora si parla di rinnovamento: come al solito saranno solo parole?
«Bisogna capire cosa si intende per “rinnovamento”, anche se io penso che serva una vera e propria rivoluzione: bisogna cambiare il sistema, optare per un campionato con meno partite e cercare una collaborazione tra Lega e Federazione. Se pensiamo che la Nazionale sia solo fastidioso obbligo e non un onore, non si va da nessuna parte. Mancano gli investimenti, i giocatori che abbiamo naturalizzato sono importanti ma se devi ricorrere alle doppie cittadinanze vuol dire che il tuo serbatoio è vuoto. Anche nelle formazioni Primavera ci sono tantissimi stranieri e questo la dice lunga. Il rischio è che come sempre si parli tanto ma che poi si arrivi al 2026 nelle stesse condizioni».

La Juventus tra Under 23, prestiti e giovanili ha in casa un potenziale tesoro: chi secondo te è in prospettiva un giocatore pronto per il bianconero?
«Allegri fu il primo a citare Fagioli, un giocatore che personalmente mi piace moltissimo. Ricordo che ero presenta a quella conferenza e che il ragazzo all’epoca aveva quindici anni. Pirlo poi l’ha solo fatto esordire e Allegri a inizio stagione ha dato il nulla osta per prestito alla Cremonese, dove poi Fagioli ha dimostrato di essere un calciatore di categoria superiore. Il discorso è sempre quello: se non rischi puntando sui giocatori che hai in casa, e che peraltro avresti a costo zero, rischi di tarpare loro le ali e impedendo loro di fare il definitivo salto di qualità. Nel suo caso credo che sarebbe davvero un enorme spreco tecnico ed economico».

Rimanendo a Cremona, cosa ne pensi di Pecchia, altro ex bianconero?
«Pecchia è una bella sorpresa: dopo la non felicissima esperienza di Verona ha avuto modo di girare molto e di crescere. L’anno scorso è subentrato a Bisoli con la squadra ultima in classifica e nel giro di una settimana l’ha rivoltata a livello tattico e mentale: sembrava avesse la bacchetta magica. La Cremo ora gioca bene, a due tocchi, e porta a casa i risultati. Adesso è prima in classifica, ma attenzione perché in Serie B, soprattutto quest’anno, bastano un paio di partite per ritrovarsi dalla vetta al sesto posto. Alla fine penso che a essere promosso sarà chi riuscirà a gestire al meglio nervi ed emozioni. È ancora lunghissima».

A proposito di allenatori: Tudor al Verona sta facendo benissimo. La Juve aveva forse tra le mani il tecnico del futuro?
«Sicuramente se lo sono domandato in molti. Bisogna però dire che in Italia non aveva mai allenato per una stagione completa. Affiancare Pirlo è stata una scelta che gli ha fatto onore, anche se alla fine hanno lavorato insieme un mese e mezzo, dopo il quale hanno avuto alcuni dissapori e lui è stato messo da parte in attesa del finale di stagione. Ora che l’ho visto all’opera quasi dall’inizio, peraltro senza aver svolto la preparazione con la squadra e con una rosa costruita per un altro allenatore, devo dire che per me ha rappresentato una bellissima sorpresa. È un tecnico con idee precise e che ama studiare e aggiornarsi. Penso abbia tutte le carte in regola per una carriera brillante, magari in realtà anche più grandi rispetto a quella di Verona»

Sempre Tudor ha più volte affermato che con la corsa si annulla la superiorità tecnica e che chi non lo capisce rimane indietro: è questo ciò che manca al calcio italiano?
«Il concetto è giusto e la Juventus l’ha vissuto sulla propria pelle: pensiamo al pareggio nel derby contro il Torino o alla gara di andata contro il Verona… Ricordo che i gialloblù massacrarono la squadra di Allegri. Spesso poi in Europa troviamo il connubio di corsa e qualità. L’esempio più calzante è il Real Madrid che ha battuto il Paris Saint Germain: mentre il PSG si specchiava come gli Harlem Globe Trotters, il Real ha vinto con rabbia, determinazione e anche ovviamente grazie alla qualità di elementi come Benzema, Modric e Vinicius. Le squadre italiane, invece, in questo momento peccano sia come rose che sotto il punto di vista atletico…».

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