Tifo Juventus
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

La mappa dello spogliatoio bianconero: i giovani stanno con Max, ma i senatori…

Il rapporto con la “vecchia guardia bianconera” sembra scricchiolare, il tutto in un momento veramente molto complicato per la Juventus

Allegri non è più intoccabile, la sua panchina scricchiola anche se per ora in società stanno ancora riflettendo. Lo scollamento tra l’allenatore e la squadra però è abbastanza evidente e necessita molto più di un chiarimento. Le ultime considerazioni del tecnico, raccolte da Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, hanno palesato diverse anomalie tra ciò che il coach pensa della sua squadra e come la gestisce, con qualche visione diversa dalle strategie del club.

L’esempio più significativo sul conto di Rabiot: se il francese avesse trovato l’accordo col Manchester United, la Juve lo avrebbe venduto; mentre Max lo ha rappresentato tra i suoi titolari inamovibili, scaricando di fatto Locatelli, che è stato il primo obiettivo di mercato nell’estate del suo ritorno a Torino.

GESTIONE DELLE RISORSE

Quanto esposto dal tecnico non avrà fatto piacere a Locatelli quanto a Cuadrado, apparso stanco nell’ultimo periodo per le tante partite giocate a tutta fascia, proprio come Allegri ha spiegato di non poter chiedere di più al colombiano. Mentre era ben evidente che Paredes, che ha voluto fortemente, non giocasse con continuità da diverso tempo. Poco felice per com’è stato gestito il suo infortunio Di Maria: perché l’argentino aveva già avuto qualche accenno del problema all’adduttore durante il ritiro, poi (dopo la prima terapia) è stato buttato nella mischia contro lo Spezia pur avendo fatto un solo allenamento col gruppo. Alla fine il Fideo ha alzato bandiera bianca all’intervallo di Fiorentina-Juventus: ha dovuto saltare la gara da ex al Parco dei Principi contro il PSG e ancora il match con la Salernitana, prima di tornare a mezzo servizio col Benfica.

CHI SEGUE ALLEGRI

Allegri non ha più uno zoccolo duro su cui fare affidamento dentro lo spogliatoio. I tempi di Buffon e Barzagli sono lontani, l’uscita di Chiellini ha ridotto le presenze storiche: ora tra i senatori ci sono Cuadrado e Alex Sandro, entrambi prossimi alla scadenza e sempre meno centrali nel progetto. Mentre De Sciglio (per il quale l’allenatore ha voluto il rinnovo del contratto) e Szczesny (confermato col ritorno di Max mentre la società ragionava sull’affare Donnarumma) non sembrano avere ancora un peso specifico all’interno dello spogliatoio. Quelli che restano fortemente legati al tecnico – e pare quasi un paradosso per le critiche sono gli sono sempre state mosse contro – sono i giovani, ai quali continua a dare fiducia. Miretti, che è un classe 2003, è il quarto più impiegato da inizio stagione a ora. Fagioli e Soulé sono subentrati anche in partite complicate.

ALLENATORE-CAPITANO

Discorso a parte per Bonucci. I tempi dello sgabello di Oporto sono lontani, sia chiaro. Il difensore è stato tra i più disponibili in questo anno e mezzo e nella passata stagione si è sacrificato per la Juve nei momenti di difficoltà, tanto da infortunarsi e dover rinunciare a giocare alle partite decisive per andare al Mondiale con l’Italia. Ha ereditato la fascia di capitano da Chiellini per volontà dell’allenatore, che però lo ha escluso “per scelta tecnica” a Monza, un po’ a sorpresa, al termine di una settimana resa pesante dalla sconfitta in Champions League col Benfica. Max ha insomma rinunciato al suo principale leader nel momento più delicato: decisione quantomeno anomala. Specie per la confusione ammessa da Bremer, che pare aver palesato qualche difficoltà sulla gestione delle tante (e diverse tra loro) richieste tattiche.

GRUPPO UNITO

Gli ultimi segnali della squadra sono comunque di unione. Danilo, con la fascia di capitano al braccio allo U-Power Stadium e a colloquio con i tifosi prima della partita, è uscito dal campo in lacrime consolato da Bonucci. Tutta la squadra, panchina compresa, si è assunta le responsabilità della pessima prestazione prendendosi per oltre due minuti i fischi dei sostenitori presenti. Tutti fermi, col morale giù ma in silenzio come aveva chiesto l’allenatore fino a qualche giorno fa. Gli unici post sui social di Di Maria (che ha chiesto scusa per l’espulsione e si è detto responsabile della sconfitta) e di Cuadrado, che ha messo in luce la sua presenza storica nello spogliatoio con queste parole: “Siamo stati in momenti più difficili, ma siamo usciti da squadra forte”. Anche Pogba, l’assente che più sta mancando al nuovo corso, si è fatto sentire con un significativo “la stagione è ancora lunga. Siamo la Juve”. La sensazione è che gli ultimi giorni abbiano unito molto lo spogliatoio, ma ora dovrà essere bravo Allegri a toccare le corde giuste per riprendere in mano il gruppo e indirizzarlo sulla buona strada dei risultati. Perché in fondo, da queste parti, “vincere è l’unica cosa che conta”.

Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

Subscribe
Notificami
guest

9 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Il grande ex bianconero ha detto la sua sulla situazione in casa Juventus...
Gli inglesi sarebbero pronti ad affondare il colpo già nella prossima sessione di mercato...
Cambio nome per il centro sportivo di Vinovo: si rafforza il legame con lo sponsor...

Dal Network

di livio
L'ex bianconero suggerisce il ritorno dell'ex tecnico alla Vecchia Signora...

Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio, si...

Altre notizie

Tifo Juventus