L’attaccante parla del caos societario, della delusione al Mondiale e della rincorsa al Napoli
Il Mondiale della Serbia è già terminato, Dusan Vlahovic torna a casa. E dopo la sfida contro la Svizzera ha parlato ai giornalisti in Qatar, come riportato da La Gazzetta dello Sport e dal Corriere della Sera: “Vediamo ora quando torno in Italia, non ho capito bene che cosa sia successo. Mi ha fatto grandissimo piacere avere lui come presidente. No, non ne abbiamo parlato. Preoccupazioni? Io sono un calciatore, sono concentrato sul campo.
Scudetto? Noi giochiamo partita per partita, siamo a 10 punti dal Napoli che gioca un grandissimo calcio ma la Juve non molla mai. Lotteremo fino alla fine. Il primo gol al Mondiale è stata una grande sensazione ma non abbiamo fatto risultato, quindi ora significa nulla. Dedica? Per la mia famiglia, che mi supporta tutti giorni, nel bene e nel male. Esultanza? Niente di personale, è una cosa mia. Se pensate sia una provocazione no, era solo per me».
Rumors? Una brutta cosa quelle voci… ma ovviamente non sono vere. Ne ho già parlato, non voglio tornarci. Io sto bene, il dolore è diminuito tanto ma è presente ancora. Mi sento molto meglio, la sostituzione è stata una scelta del mister. Non è stato facile ma sto bene. Mi aspetto sempre di più da me stesso, qui ero fuori da un mese e mezzo. È stata la mia prima da titolare da non so quanto…”.