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Juventus-Benfica, le pagelle di TJ

La Juventus esce sconfitta dalla gara contro il Benfica tra i fischi dello Stadium.

Una sconfitta che complica il girone, con la Juventus che non potrà più sbagliare niente nelle prossime gare di Champions League.

Le pagelle.

PERIN 6: Serata difficile per il portiere bianconero, che non può far nulla sulle reti del Benfica. Nella ripresa, con due interventi, evita il tris dei portoghesi.

BONUCCI 7+: Il migliore in campo dei bianconeri è decisivo in due occasioni. Grazie ai suoi interventi in chiusura, grazia la squadra dal terzo gol. Prova nel finale a dare la carica, ma i compagni non hanno risposto presente.

BREMER 6.5: Gioca per tutta la gara una partita nella partita con l’attaccante centrale del Benfica. Sfida di fisico che spesso il brasiliano vince. Ha sui piedi l’occasione del pareggio, ma un intervento provvidenziale del portiere greco gli strozza in gola l’esultanza del gol. In crescita rispetto alla gara contro la Salernitana.

DANILO 5: La prima partita sbagliata da quando è alla Juventus. Soffre Neres e Silva che spesso vanno a giocare nella sua zona di campo e lui va in netta difficoltà.

CUADRADO 5-: Parte bene con grande grinta e voglia. La sua condizione fisica nei primi 30’ minuti fa la differenza, anche se la qualità nell’ultimo passaggio latita. Nella ripresa non scende praticamente in campo, lasciando campo alle ripartenza del Benfica. (DE SCIGLIO 5: Il Benfica sfonda di meno dopo il suo ingresso, ma Neres e Silva fanno sempre il buono e il cattivo tempo. Sbaglia tutto in fase di appoggio, anche se dai suoi piedi è nato il gol annullato a Vlahovic, per una posizione di fuorigioco proprio del terzino sinistro).

MCKENNIE 4.5: Come il resto dei compagni di squadra parte bene, peccato che poi per sapere dove fosse finito l’americano dal 30’ minuto del primo tempo in poi, i tifosi bianconeri sono stati costretti a chiamare il programma Chi l’Ha Visto. Altra gara con un’insufficienza pesante per il numero otto bianconero.

MIRETTI 5: Anche lui è umano: dopo partite di grande spessore, il centrocampista vive una serata no. Suo l’intervento che procura il rigore per il Benfica. Sbaglia tutto in fase di possesso e palleggio, anche le cose più facile. Con il Monza dovrà ripartire anche lui insieme ai suoi compagni di squadra. (DI MARIA 6+: Il suo ingresso porta nuova linfa e due giocate accelerano il gioco della squadra e riscaldano lo Stadium. La forma ancora precaria non gli consente di pescare il jolly per aiutare la squadra).

PAREDES 4.5: Quando c’è da costruire il gioco l’argentino non ha rivali, anche se questa sera non è stato sempre perfetto sotto questo aspetto, ma quando il Benfica ha alzato i ritmi di gioco e il possesso palla, l’ex Psg esce totalmente dalla partita. Serve un altro Paredes alla Juventus e ai suoi tifosi.

KOSTIC 5: Paga le troppe partite ravvicinate senza tirare il fiato. La peggior partita da quando veste la maglia bianconera, anche se nel primo tempo sui suoi piedi la Juventus ha la possibilità di passare sul 2 a 0. Soffre l’atletismo degli esterni avversari. Con il Monza forse riposerà. (KEAN 5.5: Entra e prende un palo con un tiro cross. Nelle battute finali del secondo tempo Allegri lo sposta vicino a Vlahovic per sfruttare il suo fisico nel gioco aereo, ma Otamendi lo sovrasta).

MILIK 6.5: Oltre il gol segnato il polacco è, in questo momento, l’uomo più pericoloso della Juventus. Giocate sempre intelligenti con il bomber bianconero che riesce a trovare sempre la giusta posizione nei momenti più difficili della partita. Resta inspiegabile il cambio di Allegri, che decide di togliere l’ex Marsiglia nel momento clou della gara. (FAGIOLI SV).

VLAHOVIC 5: Palle giocabili non arrivano e quando arrivano lui segna, anche se non vale. Fatica a prendere posizione e in fase di non possesso torna il calciatore pigro visto a Firenze. Deve crescere di tenuta fisica come i suoi compagni di squadra.

ALLEGRI 3: La sua Juventus deve parlare di meno, compreso il tecnico, e lavorare di più. Il cambio Milik-Fagioli rimane l’emblema della serata in negativo, anche sotto il punto di vista delle scelte tecniche. La squadra, a settembre, è fragile a livello mentale e non pronta sotto il punto fisico. Con il Monza servirà un’altra Juventus e un altro Allegri.

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